Collaborazione Nike e Tiffany: un errore?
La collaborazione tra Nike e Tiffany ha creato subito molto hype.
Hanno anche già mostrato il primo prodotto, le scarpe Nike con stile Tiffany. Belle, sì.
Chi lavora come noi nella comunicazione e nel branding, tuttavia, non riesce a fermarsi alla superficie: è un po’ il lato ossessivo compulsivo che tutti noi abbiamo in alcuni ambiti della vita e che ogni tanto rispunta, quando, ad esempio, dobbiamo rimettere verticale quella cornice che ci dava tanto fastidio.
C’è qualcosa che non torna nella collaborazione.
Parliamo di archetipi, i simboli universali dell’inconscio che tanto potere hanno su di noi: pensa al guerriero o alla guerriera, alla madre e al padre, al simbolo dell’esploratore/esploratrice.
L’archetipo di Nike potrebbe essere l’atleta che esprime la sua grandezza nella sua vita.
L’archetipo di Tiffany potremmo definirlo come la persona che invece esprime una briosa sofisticatezza.
Due mondi diversi, belli, accoglienti per persone diverse. Comprendiamo dunque la mossa di Tiffany che vuole “rivitalizzare il brand”.
Dopotutto, il suo archetipo, il personaggio che vive nel mondo del brand Tiffany, diventa una persona di “elegante vivacità” ed “energica sofisticatezza”. La commistione funziona.
Ma che dire di Nike? Perché inserire sofisticatezza ed eleganza in un personaggio costruito in decenni di magistrale regia di brand positioning? Non ne veniamo a capo.

Fonte: VOGUE Italia
Ci sembra una collaborazione molto sbilanciata: Tiffany guadagna energia, e Nike? Inoltre le immagini, almeno per il momento, confermano il nostro dubbio: sono tutte in stile Tiffany, e non in stile Nike.
Quando costruiamo un brand, creiamo un mondo in cui la persona vuole vivere, perché si sente trasformata e allineata con i nostri valori. Può essere anche un ristorante, molto conviviale, oppure elegante: sono due mondi diversi, che infatti quando si mischiano non funzionano. La mancanza di un concept preciso (leggi: posizionamento del brand) di un ristorante è la ragione per cui moltissimi falliscono.
Questa collaborazione quindi ci piace per Tiffany, meno per Nike.
Con i nostri clienti siamo molto protettivi quando si parla di posizionamento del brand e sì, siamo un po’ ossessivə compulsivə.
Per cui vogliamo farti ragionare su questo punto, quando tu costruisci il tuo brand e lo mantieni negli anni: proteggilo e chiariscilo, rendilo sempre più specifico e unico.
Oggi vediamo una deriva, nella pubblicità, alla risata a tutti i costi, a fare i simpatici: è sintomo di brand deboli, che non hanno un forte posizionamento e che quindi si prestano a qualsiasi trend di mercato.
Non cadere in queste trappole: proteggi il tuo brand e rendilo forte, tenendo sempre in mente il suo posizionamento, che sia un ristorante, un negozio, una PMI o una multinazionale.
Non importa: il brand crea un mondo: se è poco chiaro il confine con il mondo ordinario, nessuno ci vorrà entrare.