Scrivere per la moda e una nicchia – Intervista con Federica Caiazzo
Nicchia sì o no? E, soprattutto, come comunicare a un pubblico specifico con interessi particolari? A questa e ad altre domande ha risposto Federica Caiazzo, giornalista di moda e copywriter, che ci ha raccontato della sua esperienza nel giornalismo di moda e in come lavorare in una nicchia.
Anzi, di come trovare la propria nicchia all’interno di una nicchia, anche se molto grande, quella della moda.
Federica, infatti, pubblica una newsletter, Moda in Cina, che parla… beh, immaginiamo sia abbastanza chiaro.
Federica ha cominciato a raccontarci come potere utilizzare gli articoli per posizionare la propria azienda online.
“È una nuova era del giornalismo: i giornalisti si sono dovuti adattare, perché oltre a fare notizia, oggi devono anche lavorare per posizionare i propri articoli con la famosa SEO. Questo richiede nuove competenze, che tutti devono avere.
Ho lavorato per brand di moda e ho tenuto il loro blog. Il primo vantaggio di un blog è che si testa la clientela: capisci, cioè, attraverso Google Analytics, quali sono le tematiche più interessanti e più lette. La sfida per i Brand è scrivere contenuti originali, perché tutte le testate oggi riportano quasi le stesse notizie, prese dalle fonti autorevoli come gli uffici stampa.”
Federica Caiazzo, giornalista di moda e Copywriter
Un punto importante per differenziarsi online oggi è quello di avere un punto di vista. In questo modo il Brand può mostrare la sua unicità, in un mondo di storie tutte uguali.
Federica ci ricorda l’importanza dell’unicità in quello che comunichiamo, altrimenti un Brand viene diluito nella sua potenza espressiva perché le persone ritroveranno contenuti praticamente identici espressi da Brand magari anche completamente diversi.
Ma anche la sensibilità è un elemento importante.
“Ognuno di noi dovrebbe sviluppare una buona sensibilità rispetto a quello che viene comunicato, come quando noi scegliamo un giornale anche per le firme che ci scrivono, perché ci piace la loro prospettiva e il loro modo di comunicare. La sensibilità la intendo anche verso le persone. I social, ad esempio, sono un modo per comunicare che quasi tutti i Brand hanno abbracciato, ma dobbiamo sempre pensare alla persona che sta dall’altra parte. Se scrivo su Instagram, devo pensare che la persona sta guardando Instagram perché è in un momento di pausa o ha appena chiuso il computer dopo una giornata di lavoro e adesso non vuole, forse, leggere copy molto lunghi. Scriviamo con in mente la persona che ci legge.”
Addentrandoci nel tema moda, Federica ci mette in guardia sulla superficialità con cui viene giudicato spesso questo settore, che potrebbe avere ripercussioni anche nel modo in cui viene comunicato.
“La moda si pensa sia una cosa frivola, ma in realtà è uno specchio dei tempi La moda è prima di tutto un linguaggio, tangibile, di tutti noi. Basti pensare al post-pandemia, al piacere di rindossare una camicia, mentre per mesi siamo stati chiusi in casa, magari in tuta o addirittura in pigiama. La moda è una risposta ai tempi e anche agli interessi delle persone. Per questo, in un blog che funziona, non dobbiamo solo scrivere dei nostri prodotti, ma trovare gli interessi delle persone e scrivere di ciò che può essere utile per le persone. Se vendiamo leggings, possiamo dare consigli su cosa indossare per la palestra, che in effetti può essere interessante, può essere una domanda che le persone si fanno. Un consiglio tecnico: per conoscere il tuo pubblico, uno strumento interessante e molto utile per me, che ho utilizzato anche per la mia newsletter Moda in Cina, è il sondaggio. Ho chiesto alle persone chi fossero, per capire se ci fossero giornalisti o persone che lavorano con la Cina, o ancora studenti e studentesse. Il sondaggio è un modo che tutte le aziende possono usare per conoscere meglio i loro clienti e, in generale, il proprio pubblico.”
Federica ci parla infine della newsletter e delle sue opportunità. “La newsletter può essere vista quasi come una corrispondenza epistolare con il pubblico: un modo per comunicare con loro in modo anche personale e per la newsletter questo approccio funziona. Come sempre, dobbiamo trovare un equilibrio tra e-mail prettamente pubblicitarie ed e-mail invece più interessanti per le persone.”
Per vedere l’intervista integrale a Federica Caiazzo, entra nell’Academy di Content University.
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